domenica 19 ottobre 2014

Twenty.

Avete presente 20 anni? Ve li ricordate i vostri 20 anni? Oppure, se li dovete ancora raggiungere, come li immaginate? 
Beh, in ogni caso, sono sempre diversi da come ce li si può immaginare. 
20 anni sono un simbolo, sono uno stereotipo. I 20 anni rappresentano perfettamente la gioventù.
A me, 20 anni sembrano proprio un miracolo. Significa che ho vissuto per 20 anni! Ed è una cifra tonda, una cifra perfetta. Forse è per questo che il compleanno di quest’anno mi ha fatto più effetto degli altri. Perché, alle 22.40 del 12 ottobre 2014, ho avuto la forte consapevolezza che esattamente 20 anni prima, non solo stavo venendo al mondo, ma stavo anche conoscendo mia mamma e mio papà. 
Ma la cosa che più mi rende felice è guardarmi attorno, oggi, e vedere quante persone mi hanno accompagnato in questi anni non sempre facili e non sempre difficili. E quante persone mi amano. 
Quanto sono fortunata per tutto ciò! 
Vent'anni di Vita!
Sono giovane e spesso mi sento dire che 20 anni sono pochi. 20 anni sembrano veramente pochi ed, in effetti, probabilmente lo sono, ma provate a pensare a come eravate 1 un anno fa… Quest’estate a New York, una nota catena di abbigliamento, aveva creato uno slogan che si vedeva affisso ovunque e diceva: “Are you who you were a year ago?”, cioè “sei chi eri un anno fa?”. Beh, a pensarci bene, io risponderei di no e credo che anche molti di voi lo farebbero. Perciò, ora vi dico, pensate a come eravate 20 anni fa… Chi ora ha 60 anni, ne aveva 40. Chi ne ha 40, ne aveva 20. E chi ne ha 20, come la sottoscritta, stava nascendo o aveva pochi mesi. 
Ecco, forse ora avrete la percezione di cosa sono 20 anni. Sono tanti, vero? Ma la quantità, alla fine, non è ciò che conta. Spesso ci sentiamo dire che la cosa veramente importante è la qualità, ed è davvero così. Non è importante chiedersi quanti anni sono passati, ma è importante chiedersi “Cosa ho fatto in questi 20 anni?” “Sono contento di ciò che ho fatto?” “Sono una persona migliore rispetto a 20 anni fa?” e soprattutto “Sto vivendo la vita che volevo?”. Rispondere a queste domanda dà la vera percezione dei 20 anni passati. 
alcuni posti visitati!
Io posso dire di essere contenta delle esperienze che ho fatto. Mi viene da pensare immediatamente ai luoghi che ho visitato, che, fortunatamente, sono tanti e diversi fra loro. Ho provato a dormire in tutte le condizioni possibili, in spiaggia a Rio de Janeiro, in un aerodromo di cavallette a Madrid, in campeggi lussuosi e poco lussuosi, su materassini sgonfi, in aerei, treni, pullman. Ho fatto viaggi pazzi. Sono stata a Roma in giornata, “dormendo” due notti in pullman proprio due giorni prima di iniziare gli esami. Ho vissuto in favelas in Brasile, ho visto gente povera offrire a me tutto ciò che aveva. Ho visto grattacieli pazzeschi strapparmi il cuore. Ho visto isole stupende, ho visto spiagge immense e calle piccolissime, ho visto tramonti e albe mozzafiato. Ho fatto viaggi in camper, in giro per la Francia, per l’Italia, per l’Austria. Ho avuto la fortuna di vedere le maggiori città europee e non solo. Ho visto paesaggi romantici in cui avrei voluto essere con qualcuno che mi amasse, ho visto gente litigare, piangere, scherzare, baciarsi. Ho visto abbracci, sorrisi timidi, parole di conforto, parole dolci, mani tese. 
Ed è proprio questo che rimane di vent’anni di vita. La speranza. La gioia e l’amore. Le diverse culture, i diversi volti incrociati in giro per il mondo. Di vent’anni di vita rimangono le PERSONE

Quant’è bella giovinezza,
 che si fugge tuttavia!
 Chi vuol esser lieto, sia:
 di doman non c’è certezza.”

—Lorenzo De’ Medici

martedì 7 ottobre 2014

New life!

Hey there… What’s up?
Dunque, scrivo per la prima volta un post da Torino… Sono sdraiata sul mio nuovo letto, con il mio nuovo Mac, nel mio nuovo appartamento della mia nuova città….insomma, qua è tutto nuovo!
Ebbene sì, pochi giorni fa ho iniziato l’università in una città diversa da quella in cui sono sempre stata abituata a vivere, nella quale sono cresciuta. 
Sebbene io conoscessi (vagamente) Torino, devo ammettere che abitarci 24 ore al giorno è una cosa completamente diversa. 
Intanto Palazzo Nuovo sembra un manicomio… Sembra un stazione dei treni e, a tratti, sembra anche di stare in una corsia d’ospedale…. magnifico, insomma!
La prima lezione è stata linguistica italiana, al primo piano, aula 34. Inutile dire che ci siamo perse venti volte prima di trovare finalmente questa benedetta aula! Avrei bisogno di una cartina per girare lì dentro! E comunque, mi avevano avvisata (anche se non ci volevo credere): le aule sono foderate di persone, ci sono alunni buttati ovunque….su tutte le scale e davanti alla porta… Insomma, speriamo solo non scoppi un incendio! 

E poi, altra scoperta…la città di Torino non incentiva la raccolta differenziata! Ci sono bidoni dell’indifferenziata ad ogni angolo, ma per trovare un minuscolo, piccolissimo bidone della plastica, abbiamo girato i quattro angoli di Torino! Alla fine una vecchietta ha avuto il buon cuore di indicarci un bidone (provvidenzialmente situato davanti alla farmacia) e così ci siamo sbarazzate dei nostri rifiuti! 
In ogni caso, dopo più di una settimana, non mi sono ancora abituata alla vista della Mole all’uscita dall’Uni. E’ sempre un’emozione stupenda! Inoltre, la prima sera mi sono affacciata dal nostro terrazzino e devo ammettere che sono rimasta senza parole…. la Mole illuminata è uno spettacolo a dir poco straordinario! 

Potrei fare la dura, ora, e dire che sto benissimo e non ho nostalgia di casa, delle mie quattro montagne che ho amato poco, eppure non sarei sincera. Sapete, è vero quello che si dice, che si apprezzano le cose, solo quando non le si ha più. E a me mancano le montagne. Sì, quelle stesse montagne che non ho mai apprezzato! 
Ma forse, più che le montagne, mi manca la mia famiglia, le mie abitudini. Mi mancano i volti conosciuti e i luoghi della mia infanzia. Mi manca l’asfalto su cui ho camminato. 
Comunque credo che prima o poi passerà questa nostalgia o forse la metterò a tacere e imparerò a conviverci… O forse la seppellirò sotto una montagna di altre emozioni e, a volte, solo a volte però, quando tornerò fra le montagne, apprezzerò e gusterò ogni piccolo istante sapendo di avere un tempo limitato
Comunque per due giorni minuscoli, striminziti, sono tornata a casa e devo dire di non aver mai mangiato così tanto. Credono tutti che a Torino ci sia la carestia e la guerra. Pensano che viviamo in un lager e appena possono ci rimpinzano con ogni ben di Dio. 
Ora l’obiettivo è sopravvivere a questa settimana e poi……. Domenica…….. COMPIO 20 ANNI!!!
Quindi mi voglio godere i miei ultimi giorni da teenager….

Love,

Milly