"Buongiorno, parlo con la signora R.? Chiamo dalla scuola XY... Le vorremmo offrire una cattedra di inglese."
Il mio cuore ha smesso di battere.
Per un piccolo, brevissimo secondo l'ho sentito.
Quel secondo in cui il mio cuore si è fermato e nella pancia ho sentito solo vuoto.
Un po' come quando sulle montagne russe stai per affrontare la discesa più ripida.
Ecco, lì senti lo stesso vuoto alla pancia.
Sarò un'insegnante di inglese. Proprio io. Finalmente, il sogno per cui ho studiato si realizzerà.
Potrò mettermi alla prova, potrò testare i miei limiti, potrò imparare tanto.
Ovviamente mi sento come se un TIR mi avesse quasi investita. Confusa, inappetente, agitata.
Ma anche felice, emozionata, desiderosa di mettermi alla prova.
E agitata. L'ho già detto? Sì, sono molto agitata. Provo ad aggrapparmi a pensieri felici e positivi, ma non è facile.
Ci sono tante cose che mi preoccupano, dubbi che mi attanagliano.
Cerco di pensare che questa esperienza non mi cadrà addosso come un masso, ma piuttosto che potrò prendere le cose un po' per volta. Un passetto alla volta. Un giorno alla volta.
Affrontando i problemi quando si presenteranno.
Per ora sono felice. E curiosa. E sì, ovviamente, agitata.
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