giovedì 22 agosto 2013

70.

Oggi mio nonno compie 70 anni. Serve aggiungere altro? 
Beh, sì, ho dei nonni molto giovani, lo so. Sono molto fortunata.

Nonno Emilio ed Elisa
Dovreste conoscerlo mio nonno, sapete? Non direste mai che ha 70 anni. Non è come quei nonni vecchi, rugosi, coi capelli bianchi (anche perchè di capelli non gliene sono rimasti molti), che vanno in bicicletta. No.
Mio nonno Emilio è un nonno giovane. Che si occupa del giardino (va beh, di accendere la macchinetta tagliaerba, almeno), si occupa di Lucky (la cagnolina), va a far la spesa (e non sapete quanto guida forte!!!), ci porta tutti al mare, mi commenta il blog e tante altre cose.
E' un nonno sprint, insomma. Anzi, il nome nonno nemmeno gli si addice. Il nome "nonno" presume (erroneamente) che sia riferito ad una persona anziana in corpo e animo. E lui non lo è.

E' semplicemente il mio nonno bellissimo. Colui che batte la testa nelle travi del bagno (recentemente forse ha capito che deve chinarsi), colui che mi ha aiutata quando avevo problemi con la matematica, colui che fa sempre battute simpatiche e con cui ci si diverte un mondo, colui che vizia mia sorella comprandole sempre i chupa chupa e le caramelle mentre siamo al mare. Colui che ci fa fare tante figure di cacca, ma troppo divertenti.
Ecco, lui oggi compie gli anni. E siccome siamo distanti non posso nemmeno abbracciarlo e fargli gli auguri di persona, per questo ho pensato di dedicargli un post sul mio blog.
Nonno, non ti preoccupare che ci vediamo tra due giorni e avremo modo di battibeccare per due settimane al mare :D

Hai raggiunto una bella età, con qualche acciacco, con qualche difficoltà, ma anche con tanti momenti bellissimi. Hai costruito una famiglia stupenda con la nonna giorno per giorno e io vi sarò sempre grata per ciò che fate sempre per me. Ti auguro di vivere ancora lunghi anni (anche perchè io ho bisogno di te ancora per molto tempo) in salute e allegria, sempre.
Ti voglio tanto bene. Tanti auguri di buon compleanno.

La tua nipotina


P.S. Grazie a TUTTI quelli che mi leggono. Come avrete notato il blog ha largamente superato le 1.000 visualizzazioni. Grazie di cuore.

lunedì 12 agosto 2013

"You'll love me at once, the way you did once upon a dream"

Cari lettori,
come state? Qua tutto tranquillo, forse sono finalmente riuscita a riprendermi dal jet lag (e dal raffreddore brasiliano).
Allora, sono ancora ad Udine e tra una valigia e l'altra, tra poco più di dieci giorni si parte per Bibione, finalmente!! Bibione è una tappa sempre molto attesa dell'anno. Perchè?
Beh, veramente sto cercando di capirlo anche io...
Insomma, Bibione è una località di mare piuttosto piccola in Veneto, ma per me ormai è un appuntamento fisso. Dal 2009 tutti gli anni, trascorro due settimane (appena prima di tornare a scuola) nel Villaggio Turistico Internazionale**** con una parte della mia famiglia. Sono sempre due settimane fantastiche, ci divertiamo, riposiamo, abbronziamo (si fa per dire! Io passo sempre dal bianco al rosso e poi di nuovo al bianco). 
Villaggio Turistico Internazionale ****

Ora che sono in vacanza le giornate passano sempre troppo velocemente... E come tutte le estati, non riesco mai a fare tutto ciò che vorrei... Diciamo che però, in questi giorni, mi sto facendo una gran cultura cinematografica... Non ve l'ho forse mai detto, ma mi piace un sacco guardare i film, di ogni genere, anche se i miei preferiti sono quelli americani, possibilmente commedie. Quale migliore occasione di ampliare la mia lista di film visti, se non durante le vacanze? Ieri ho guardato Beastly, con Alex Pettyfer (awwwwww) e Vanessa Hudgens...
Beastly

Conoscete Alex Pettyfer, vero?
Io prima di ieri no, e non sapevo cosa mi perdevo!! Il film è la storia de La Bella e la Bestia, in chiave moderna. Essendo io una grande appassionata di questo classico Disney, questo film non poteva che piacermi...
E va beh, lo sapete ormai no? Sono una gran romanticona e i film smielati fanno proprio per me. Mi sento un po' come quelle zitelle di mezza età che si mettono davanti al televisore con il pigiamone di flanella e la vaschetta di gelato... Beh, sì, sono io! :D
Ma arriverà anche il mio Alex Pettyfer prima o poi, lo so. Se lo aspetto col pigiama di flanella però magari scappa subito, che dite? :D 


Poi, l'amore è così, no? L'amore arriva quando meno te lo aspetti, ti sconvolge la vita, ti fa star sveglio la notte e ti fa sognare ad occhi aperti di giorno.  L'amore è condividere tutte le più piccole cose. L'amore è dialogo e complicità. L'amore è comprendersi, perdonarsi e amarsi in tutto, difetti compresi.
Quando il mio principe azzurro arriverà avrà un bel po' di cose da farsi perdonare, tipo tutto il tempo che mi ha fatto aspettare :D Sarà un ritardatario cronico, che volete che vi dica!
Comunque Beastly fa capire quanto l'aspetto fisico non conti e quanto invece sia l'aspetto interiore la vera cosa importante. Anzi fondamentale.
Non è importante avere la tartaruga sulla pancia, piuttosto che un fisico scolpito o i capelli lucenti; l'importante è avere l'anima lucente. Avere voglia di ridere e di vivere. Avere voglia di scherzare e non prendersi mai sul serio. Avere voglia di innamorarsi e di essere semplicemente se stessi.
"Can you imagine a love like that?"
Io non riesco ad immaginarlo nella realtà, ma cerco di non pensarci troppo e di non farmi troppi problemi. Quando arriverà, arriverà. Senza fretta. Solo aspettando... Aspettando che l'amore mi sconvolga, quando meno me lo aspetto.
Spero che ciascuno di voi abbia provato questo amore almeno una volta e se così non fosse, beh, aggiungetevi pure alla lista di quelli che, come me, sono in attesa... :D Non disperate, se potete. Arriverà.
M.

mercoledì 7 agosto 2013

Good things come to those who wait.

Pensavo che forse sono stanca di correre dietro alle persone. Pensavo anche che finalmente ho imparato a non farlo più. Intendo, correre dietro alle persone.
Ho passato una vita intera a farlo cercando di fare andare d'accordo questo e quello. Cercando di far felici gli altri dimenticandomi completamente di me. Cercando di farmi amare da chi amavo.
Beh, ora basta. Ora finalmente basto a me stessa. Me lo devo. E tornando dal Brasile mi sono proprio resa conto che questo cambiamento in me è già avvenuto.
Dopotutto io sono qua, chi mi vuole parlare sa dove trovarmi, chi mi vuole cercare sa dove mi trovo. Non mi nascondo in una grotta, anzi... Ci sono! Ci sono sempre e per chiunque, ma è ora di pensare a me stessa, di cambiarmi, di lavorare su di me. Che c'è di male nel voler dedicare a me stessa un po' di tempo? 
Ho dei sogni anche io. Valgo qualcosa anche io. Merito di essere felice anche io.

Pensavo, poi, che mi sento libera. Libera davvero e non ho intenzione di tornare sui miei passi. Di tornare a vivere in questa "schiavitù". Non voglio più dover vivere per nessun altro. Non voglio più rinunciare ai miei progetti per i progetti degli altri. Non transigerò più su ciò che riguarda la mia felicità. Ce la farò? Chi lo sa. Io, intanto, ci voglio provare, al massimo fallirò. Niente di nuovo, per me.
Penso che solo "libera" potrò andare in contro al futuro. Cosa mi aspetta? Anche questa è una delle cose che sto cercando di capire. Ancora non lo so cosa mi aspetta, ma continuo a camminare. Dopotutto la cosa più pericolosa è stare fermi nello stesso punto troppo a lungo. Io invece vado avanti e sono certa che pian piano capirò qual è la mia strada. Basta avere un briciolo di pazienza.
"Le cose buone arrivano per chi sa aspettare."
Good things come to those who wait :)


Il mio progetto principale, ora, è quello di superare l'ultimo anno di superiori in maniera serena, passare l'esame di maturità con un voto all'altezza degli sforzi fatti negli ultimi 5 anni e, magari, riuscire a capire cosa verrà dopo. Di sicuro a me piacerebbe continuare a studiare l'inglese, ma anche lì ho mille dubbi. Sono all'altezza? E' la mia strada? Sarò forte abbastanza? Resterò in valle o andrò altrove? Anche per queste domande mi lascerò guidare. Guidare per la strada, la mia strada. Quella che porta alla felicità. Dopotutto, lo ripeto, merito anche io di essere felice.

Nel frattempo continuerò a godermi l'estate e il relax, in attesa di andare al mareeeeeee... Mancano esattamente 17 giorni!! Non vedo l'ora....


Cari lettori, grazie mille dei commenti, scritti qui, su facebook, sul cellulare, detti a voce o tramite un piccione viaggiatore. Mi rendete molto felice. Grazie!

lunedì 5 agosto 2013

Brazil 2013: Saudade.

Da dove si inizia per descrivere un'avventura mozzafiato?
Dunque, innanzitutto voglio tranquillizzare tutti quelli che mi davano per morta e/o dispersa. Sì, sono stata male. Sì, sono stata in pronto soccorso. Sì, volevano farmi le flebo. Ma sono sopravvissuta ed è stata un'esperienza incredibile dal primo momento che ho messo piede in territorio brasiliano, fino all'ultimo.
Intanto in Brasile non si moriva di caldo, anzi, quando pioveva faceva anche piuttosto freddino, ma questo potevamo aspettarcelo essendo lì inverno. Un po' in effetti rimpiango il clima brasiliano: qua in Italia si muore di caldo!!!


Alba a Sao Paulo
I primi giorni a Sao Paulo sono stati tranquillissimi e piacevolissimi. Sono stata a visitare il santuario della Madonna Aparecida, molto famoso e veramente magnifico. Ho dormito in un'università (quindi per terra) e con un gallo che cantava tutte le mattine alle 5.00, ma questi sono dettagli. Ho mangiato poco/niente (a colazione mi sembrava fantastico trovare anche solo il solito panino secco col burro), ma anche questi sono dettagli.

Le cose importanti sono davvero altre. Ho incontrato persone da tutto il mondo: Cina, India, Canada, USA, Spagna,.... Dormendo in un'aula con delle ragazze cinesi mi sono anche fatta tradurre qualche parola :D
La cosa fantastica è stata che, pur non conoscendo la lingua di queste persone (e l'inglese sembrava austro-ungarico a quasi tutti) e non conoscendo nulla della loro cultura, ci siamo subito sentiti in sintonia. Mai giudicati, sempre amati. Parte di uno stesso corpo.


Copacabana
Dopo 4 fantastici giorni a Lorena (San Paolo), mi sono ritrovata catapultata a Rio de Janeiro.
Ora, non so quale sia la prima immagine che vi salta in mente quando qualcuno nomina questa metropoli. Per me, prima di partire, Rio era Copacabana, spiagge, mare, sole, cocco, Pan di Zucchero, Corcovado e Cristo Redentor.
Rio era questa anche perchè, se prendete in mano una qualunque cartolina (anche quelle che ho spedito io), questo è quello che troverete sopra.
Vi comunico ufficialmente che io ho fatto esperienza di una Rio completamente diversa. Sono stata ospitata in famiglia per tutti i giorni che mancavano al ritorno. Una famiglia meravigliosa che ci ha accolto con gioia e con amore. Una famiglia composta dalla mamma Maria Adriana col marito Francisco, i due figli Felipe (16 anni) e Ana Paula (21) e il figlio di lei, Joao Paulo (3). Loro vivono in un quartiere povero, in una delle favelas e lì ho abitato io per 8 giorni. In questi posti l'acqua calda non sanno nemmeno cos'è, la carta igienica non si può buttare nel gabinetto altrimenti si intasa tutto, i ratti attraversano la strada tranquillamente e hanno le dimensioni dei nostri gatti. Per non parlare del cibo: la pizza per loro è una piadina con sopra qualunque cosa, senza pomodoro, ma con Ketchup e Maionese.
Ecco, nonostante loro vivano in queste condizioni non del tutto confortevoli, hanno sempre il sorriso stampato in volto e ci hanno riempito il cuore di speranza e gioia. Ho avuto moltissimo da imparare da questa famiglia. Loro non hanno nulla (o quasi) e tutto quello che hanno, l'hanno dato a noi. Senza lamentarsi, anzi, facendolo con allegria e amore.
Ho visto nei loro occhi una serenità che in Italia non si vede in molte persone.

Sin dal primo giorno in cui sono arrivata in Brasile, un senso di gratitudine mi ha pervasa da testa a piedi. Davvero credo che non ringrazierò mai a sufficienza chi mi ha permesso di vivere quest'avventura. Le persone da ringraziare sarebbero tante e preferisco non fare nomi per paura di dimenticare qualcuno. Questa è stata un'avventura che porterò sempre dentro e che mi ha profondamente toccata e rafforzata. Devo ammettere che ho sentito parecchia nostalgia di casa, ma questa è stata un'esperienza che rifarei mille e mille volte. I luoghi, le persone, i sorrisi, gli abbracci....sono cose che non dimenticherò mai. Tutto quello che ho vissuto mi ha permesso di capire ulteriormente (se mai ce ne fosse stato bisogno) di quanto io sia fortunata, di quante cose (anche superflue) io abbia. Lì i bambini giocano ancora per le strade e si divertono, fanno i girotondi e fanno volare gli aquiloni. Non piangono se non hanno l'ultimo gioco uscito sul mercato.

Rio è certamente fatta di grattacieli splendenti, luci, locali, ma non si può far finta di nulla. Non si può credere che Rio sia solo questo. Non si può negare l'esistenza di persone che vivono in condizioni meno fortunate delle nostre. Non si può semplicemente tenere lo sguardo fisso su Copacabana e dare le spalle alle favelas.

Ora che sono tornata in Italia ho un unico rimpianto: il giorno in cui dovevo visitare il Cristo Redentor sono stata molto male e non sono potuta salire sul Corcovado.
Lui sta lì, sul monte e da lontano l'ho potuto ammirare più volte. Per questo motivo mi sento quasi in dovere di tornare, un giorno, a Rio, dal Cristo che mi attende a braccia aperte.
Come, dopotutto, attende chiunque.
Avvolge Rio de Janeiro in un unico abbraccio.
Vedere quella statua è stato davvero emozionante. E' il simbolo di Rio de Janeiro, è il simbolo del Brasile, il simbolo dell'amore.

Vi prego, se potete, dopo aver letto queste mie parole, fermatevi un istante. Guardatevi attorno. Aprite realmente gli occhi sulle cose che possedete, sulle persone che vi sono accanto e che vi amano. E almeno per un nano-secondo siate grati, immensamente grati, per tutto ciò che avete. Sia esso tanto o poco. Bello o brutto. Abbondante o scarso.